Operazione “Helvetia”: passa ai domiciliari Raffaele Albanese
Operazione “Helvetia”: passa ai domiciliari Raffaele Albanese
La Corte d’Appello di Reggio Calabria, in accoglimento di un’istanza presentata dall’avvocato Giovanni Vecchio, ha disposto la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari per Raffaele Albanese, imputato nel procedimento denominato “Helvetia”.
La vicenda giudiziaria in questione è andata a disarticolare una presunta diramazione ‘ndranghetistica stanziata in Svizzera, posta alle dipendenze del “locale” di Fabrizia e del “Crimine” di Rosarno. Nello scorso mese di novembre, la stessa Corte d’Appello aveva confermato la sentenza di condanna emessa in primo grado dal G.U.P. di Reggio Calabria, riconoscendo, tuttavia, una cospicua riduzione di pena all’imputato (8 anni a fronte dei 12 inflitti nel precedente grado di giudizio).
Le indagini sono state avviate nel gennaio 2012 dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria (P.M. Nicola Gratteri e Antonio De Bernardo) e hanno consentito di individuare, secondo gli investigatori, una serie di articolazioni estere della ‘ndrangheta, direttamente ricollegate al “locale” di Fabrizia (che sarebbe stato diretto da Antonio Primerano).
Nello specifico, oltre alla cellula svizzera di cui si è interessato il procedimento “Helvetia”, sarebbe stata accertata l’esistenza di altre strutture omologhe nelle cittadine tedesche di Singen, Rielasingen, Ravensburg ed Engen. Del filone tedesco, in particolare, si era interessata l’operazione c.d. “Rheinbrucke” che ha visto, però, assolti tutti gli imputati dal Tribunale di Locri con sentenza nemmeno appellata dalla Procura Distrettuale.
Raffaele Albanese, che si trovava detenuto in carcere dal mese di agosto del 2014, attenderà, dunque, dagli arresti domiciliari che la Corte di Cassazione metta la parola fine alla vicenda processuale per cui è stato tratto a giudizio.