AUTOBOMBA DI LIMBADI: CROLLANO LE ACCUSE PER LUCIA DI GRILLO
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Il Tribunale del Riesame di Catanzaro, nel giudizio di rinvio conseguente all’annullamento pronunciato dalla Corte di Cassazione, ha annullato l’ordinanza emessa dal G.I.P. di Catanzaro nei confronti di Lucia Di Grillo con riferimento al coinvolgimento della stessa nell’attentato che ha portato alla morte del biologo Matteo Vinci.
In particolare, il Tribunale della libertà del capoluogo ha escluso la sussistenza della gravità indiziaria sia in ordine all’episodio che il 9 aprile 2018 ha determinato la morte di Matteo Vinci e il grave ferimento del padre, Francesco, e sia in ordine al tentativo di estorsione commesso in danno dei Vinci, ad opera dei Di Grillo-Mancuso, teso a ottenere la cessione di alcuni terreni agricoli. Accolte, in tal senso, le argomentazioni sostenute dai difensori della Di Grillo, gli avvocati Giovanni Vecchio, del Foro di Vibo Valentia, e Fabrizio Costarella, del Foro di Catanzaro.
Proprio la mancata cessione di un piccolo appezzamento di terreno, secondo gli inquirenti, sarebbe stata la motivazione che aveva spinto gli indagati – inquadrati nel clan Mancuso, ragion per cui viene contestata l’aggravante mafiosa – a compiere il gravissimo attentato dinamitardo.
Lucia Di Grillo, unitamente al padre Domenico Di Grillo, alla madre Rosaria Mancuso ed al marito Vito Barbara, era stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere il 18 luglio 2018. La stessa, tuttavia, si trova agli arresti domiciliari dal febbraio scorso dopo che lo stesso Tribunale del Riesame aveva degradato la misura originariamente disposta. Il particolare, la sostituzione della misura era avvenuta a seguito dell’accoglimento del ricorso, presentato dall’avvocato Giovanni Vecchio, avverso il primo provvedimento del Tribunale catanzarese che aveva integralmente confermato l’ordinanza custodiale.
La decisione del Tribunale del Riesame ora intervenuta mette una parola definitiva sulla vicenda cautelare che interessa Lucia Di Grillo, rispetto alla quale risulta cristallizzato un giudizio che ne esclude la responsabilità in ordine ai gravissimi reati che le vengono contestati. Lucia Di Grillo, pertanto, si trova attualmente ristretta agli arresti domiciliari per alcune condotte più lievi (reati in materia di armi e ricettazione). Gli altri indagati raggiunti dall’ordinanza cautelare, invece, sono tuttora detenuti in carcere.